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Gerola «Non veniamo fuori dal sistema del welfare pubblico»

Martedì 29 settembre, all’interno dell’assestamento di bilancio, si è deciso di spendere 250.000 euro, derivati dagli utili di Dolomiti Energia, per assumere disoccupati per i prossimi 3 mesi, attingendo alle liste dell’azione 19. Un intervento che, pur trovando l’unanimità dell’aula, necessita di una riflessione sulla sostenibilità di modelli di gestione dei servizi sociali come questo, oramai datati.
Vi chiedo di prendervi 10 minuti per ascoltare (al min. 51.45) il commento di Fabrizio Gerola.
 
Fabrizio ha, nel suo ruolo di assessore, introdotto in Comune il concetto di welfare generativo:
“Iniziative analoghe erano già state poste in essere dalla precedente amministrazione, con l’ampliamento di posti con l’intervento 19. Salta all’occhio che non è un intervento particolarmente innovativo…. Non veniamo fuori dal sistema del welfare pubblico….L’unica via d’uscita è estrarre risorse economiche dal mercato… questo settore deve sapersi sperimentare… i progetti veramente sostenibili sono scollegati dalla finanza pubblica, …per costruire qualcosa che sia veramente duraturo, che non possiamo costruire alimentandolo semplicemente con risorse pubbliche”
Al minuto 51.45, trovate l’intervento di Fabrizio
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La straordinaria ordinarietà della variazione di Bilancio

Comunicato del Gruppo consiliare del Partito Democratico del Trentino

Dopo tre mesi dall’insediamento del nuovo Sindaco, l’Amministrazione comunale ha elaborato in dieci giorni una frettolosa variazione di bilancio che va a impiegare poco più di 1,3 milioni per opere immediatamente cantierabili. Una manovra che nelle dichiarazioni dell’Amministrazione è stata definita straordinaria e anticongiunturale.

Qualche settimana fa il PD, con una specifica domanda d’attualità, è intervenuto per smentire le dichiarazioni dell’Assessore ai lavori pubblici che in più occasioni denunciava la scarsità delle risorse disponibili nel bilancio comunale. Nell’intervento si era ribadito che le risorse c’erano ed era, invece, auspicabile che venissero utilizzate in tempi brevi per sostenere l’economia cittadina. I dati contabili sono sotto gli occhi di tutti. Il bilancio consuntivo 2014 è stato chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre 13 milioni di euro dei quali oltre 10 milioni non vincolati. Risorse libere per finanziare investimenti anche nella prospettiva di un graduale allentamento del patto di stabilità.

Inoltre, la manovra di cancellazione dei mutui passivi, grazie all’intervento della Provincia, disposta dalla Giunta Miorandi prima delle elezioni, ha liberato risorse importanti sia per il 2015, ma soprattutto per gli esercizi futuri. Parliamo di oltre 2 milioni di euro annui dal 2016 (per interessi passivi non più dovuti e per le relative rate di capitale). I dividendi straordinari di Dolomiti Energia, solo per il 2015, garantiscono una maggiore entrata, rispetto a quanto previsto nel bilancio, di oltre 2,5 milioni di euro.

L’ultimo bilancio di previsione 2015, con spirito di profondo rispetto anche nei confronti della nuova amministrazione è stato elaborato in modo da consentire ai nuovi eletti l’immediata declinazione delle proprie linee di azione politica attraverso l’elaborazione di una significativa manovra di bilancio. Questa è l’eredità lasciata dalla Giunta Miorandi.

Ma dove sta la straordinarietà di questa variazione di bilancio? I soldi presenti nelle casse comunali sono sempre stati spesi in opere pubbliche, più o meno costose, a servizio della città. Stupisce, quindi, l’enfasi con cui quest’Amministrazione ha presentato la variazione di bilancio, che altro non è che un’ordinaria operazione prevista nell’arco dell’anno, tanto ordinaria da dover essere sollecitata dal Partito Democratico, perché non arrivasse in aula troppo tardi. Preoccupa anche il fatto che a causa degli iniziali ritardi nel predisporre questa manovra e quindi della fretta non siano state individuate le opere realmente prioritarie per la città ma si sia preferito individuare interventi non urgenti.

Per giustificare la straordinarietà si è poi detto che queste opere andranno a favore di ditte locali. Tuttavia, questa non è una scelta discrezionale imputabile alla giunta Valduga poiché come è noto le procedure per l’assegnazione dei lavori seguono le ben definite procedure provinciali, che solo per cifre minori consentono l’affido diretto. Da sempre, infatti, le amministrazioni affidano, nei casi consentiti dalla legge, i propri cantieri a ditte locali così da dare respiro all’economia del territorio.

Altra curiosità nelle comunicazioni di questi giorni è lo sbandierare tempi celeri nei pagamenti: da tempo l’amministrazione è impegnata su questo fronte ed oggi la media di pagamento tra i 30 e i 40 giorni. L’argomento non è certamente nuovo, poiché anche l’Unione europea, nella consapevolezza che i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni garantiscono regolare e immediata immissione di liquidità sul mercato, è intervenuta con una specifica direttiva ancora nel 2011 fissando i tempi standard di pagamento in 30 giorni dal ricevimento della fattura o delle merci. Non è quindi per capacità di questa giunta che i pagamenti saranno veloci. Dichiararlo, spacciandolo per novità, non è corretto neppure nei confronti della struttura comunale che da anni è responsabilmente impegnata su questo fronte.

Infine, se si ritiene questa variazione così importante per l’economia cittadina, perché il resto dei cospicui dividendi di Dolomiti Energia (parliamo di centinaia di migliaia di euro), che qui non sono ancora stati utilizzati, devono ancora attendere l’assestamento di bilancio che sarà pronto nei prossimi mesi per essere utilizzati? Dopo queste prime dichiarazioni sorge qualche dubbio, non è che l’annuncite ha contagiato anche l’Amministrazione Valduga?